Come in una sorta di processo schizofrenico, in questa realtà, sempre più tecnologica e scientifica, il disincanto del mondo, la scomparsa della dimensione religiosa, la perdita di punti di riferimenti certi e l’isolamento dei soggetti nelle metropoli, hanno condotto la gente a rivolgersi, sempre più spesso, al mondo esoterico.
Come segnalato in diversi articoli di cronaca, attualmente oltre 13 milioni di italiani si rivolgono ai 155 mila santoni, guaritori e guru di pseudo-sette: in pratica uno su quattro.
Questa realtà è esistita fin dai tempi remoti con lo scopo da parte dell’uomo primitivo di dominare la natura, di guarire le malattie; la magia non era altro che lo strumento attraverso cui l’essere umano cercava di acquisire potere e controllo nei confronti di quegli eventi che non era in grado di comprendere.
Nella nostra società ha un ruolo diverso; non la conoscenza e la padronanza dei fenomeni naturali, ma quello di cambiare il corso degli eventi a proprio vantaggio attraverso lo spiritismo, l’occultismo, i channeling.
In una società in cui prevale “il tutto e subito”, l’avvicinamento all’esoterismo è visto come soluzione immediata ai problemi quotidiani e come strumento per acquisire denaro, successo e potere.
Al contrario, la fede non trova più spazio. L’idea della vita eterna, conquistata con un percorso di preghiera, di sacrifici, di pazienza, non attira più, specie i giovani.
Il risultato è un giro d’affari enorme, che s’incrementa grazie alla crisi, tanto che solo in Italia il mercato avrebbe superato il valore di otto miliardi di euro.
I guru sono circa 140.000. Di questi il 32% si definiscono medium o sensitivi, il. 28% santoni e il 21% maghi o stregoni. Il resto sono “semplici” coach.
Quante sono le vittime adescate? I dati del Servizio stimano circa 390.000 in Italia; di questi il 37% appartiene al ceto sociale alto, il 44% appartiene al ceto medio, mentre in quello più basso rientra il 19% dei casi.
Per quanto riguarda la fascia d’età di quanti fanno ricorso all’occultismo, è emerso un preoccupante aumento dei giovani (49%), di cui il 14% addirittura adolescente. Gli adulti sono il 38% e il 13% anziani. Ciò è dovuto all’aumento delle persone adescate via internet, strumento sicuramente più utilizzato dalla gioventù.