I simboli oscuri dell’arte

Marina Abramovic covers Dust Magazine Spring/Summer 2013 | Marina ...

In questo periodo di grande difficoltà fisica, psicologica e sociale Marina Abramovic, intervistata da Domus, dichiara che: “Più la situazione è difficile, più abbiamo bisogno di arte e cultura per sopravvivere”.

E’ vero. Sicuramente l’arte ci aiuta a rigenerarci, a immergerci in una realtà ricca di colori, di bellezza, di poesia, di profumi. Ci porta ad assaporare sensazioni, emozioni che ciò che stiamo vivendo ci ha tolto con la stessa violenza di uno stupro.

Chi è Marina Abramovic? E’ un’artista serba, naturalizzata statunitense, che nel 1997 vince il Leone d’oro alla Biennale di Venezia e nel 2009 il Premio alla Carriera “Lorenzo il Magnifico“, VIII Biennale di Firenze.

Marina Abramovic images & why a dancer refused to work with her ...

Una delle sue performance più discussa è il rituale da lei chiamato “Spirit Cooking (cottura degli spiriti). In cosa consiste? In una pozione ottenuta mescolando latte materno fresco con latte di sperma fresco da bere nelle notti di terremoto. Con un coltello affilato si deve tagliare profondamente il dito medio della mano sinistra e mangiare il dolore. A questo punto, impegnarsi in rapporti con il partner che ha attraversato lo stesso processo per 3 giorni e 3 notti e bere i nettari l’uno dell’altro;
rimandare il climax fino all’ultima ora prima dell’alba del terzo giorno.

Un altro tema ricorrente nelle sue opere è il finto cannibalismo, una pratica impiegata nel culto luciferino, come dichiarato da Paul Bonacci, un adolescente residente nella famosa casa di Boys Town del Nebraska per bambini senza fissa dimora e in difficoltà, che ha descritto di essere stato rapito, trasportato dalla base aerea di Offutt di Omaha ad Andrews A.F.B. a Washington e costretto a prendere parte a simili riti e orge sessuali a Washington DC come presunta vittima dell’anello di prostituzione infantile. Fu testimone di accadimenti scioccanti: “Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: ‘Satana è il Signore”

Marina Abramović, Fundraising Gala for the Museum of Contemporary Art, Los Angeles (MOCA), 2011. Photograph: John Scuilli/Getty Images.

La sua passione per l’occulto è evidente in alcune sue opere d’arte, mentre in altre i richiami a una sessualità distorta sono chiari.

Amica di John Podesta, appassionato di un’ altra artista del suo stesso calibro, Biljana Djurdjevic.

Entrambi le artiste sono oggetto di una teoria cospirativa che tratta di un’indagine, definita “Pizzagate”, la quale coinvolge l’entourage intimo di Hillary Clinton. Ciò deriva dal fatto che tutto gira attorno alla Pizzeria “Comet Ping Pong” (5037 Connecticut Ave NW, Washington) proprietà di James Alefantis.

Secondo questa teoria si ritiene che il gruppo usi un linguaggio cifrato: ad esempio “Pizza” starebbe per bambina, “Hot dog” per bambino. 

John Podesta, in una mail del 3 settembre 2015, scrive all’interlocutore: “Sogno il tuo  banchetto hotdog  in Hawaii”

  • From:SternTD@state.gov To: podesta@gmail.com Date: 2015-09-03 18:17 Subject: man, I miss you
  • I’m dreaming about your hotdog stand in Hawaii…

Una foto pubblicata da “Joshua”, il cuoco del Comet  Ping Pog, fa intendere cosa si mangia nel locale.

Il padrone della Comet Ping Pong è James Alefantis, definito dalla rivista del lusso e della moda “GQ” “una delle 50 persone più potenti di Washington”.

Insieme al suo compagno David Brock, noto giornalista liberal, che il Time Magazine ha descritto come “uno dei membri più influenti del partito democratico” ha raccolto fondi e fatto intensa campagna per la Clinton.

Secondo questa teoria la pizzeria si chiama “Ping Pong” perché si gioca a ping pong che nel gergo pornografico è una pratica sessuale aberrante dove due uomini penetrano una donna. 

Sul suo profilo Istagram  (attualmente chiuso) Alefantis, che qui si firma jimmycomet, ha postato foto il cui significato è abbastanza lampante

Riprendendo il commento iniziale di Marina Abramovic, mi auguro che questo periodo di quarantena forzata, di solitudine, di crollo di tutte le certezze, ci riporti al recupero della vera bellezza, dei valori che promuovono la vita e non la morte, gli abusi e ogni forma di violenza.

Fino a che punto la libertà espressiva di un’artista si può spingere? Se è vero che la più alta forma di ammirazione è l’imitazione quanto davvero di tutto ciò vale la pena imitare?

3 risposte a “I simboli oscuri dell’arte”

  1. Non ho parole. …se le avessi sarebbero solo parolacce. ….. quindi meglio tacere per non cedere nella volgarità.

  2. Recentemente la Abramovic era in mostra a Palazzo Strozzi a Firenze. Sarei voluto andarla a vedere, se non altro per rendermi conto direttamente dello stato di depravazione dell’arte.

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