
Il 21 dicembre Le Iene hanno intervistato un ragazzo, Daniele di Bella, che ha chiesto di poter lanciare un appello: “da quando ho i tatuaggi non mi chiamano più per fare i colloqui”. Un giovane di 27 anni, Milanese e con una passione per i tatuaggi. In particolare il mitra in fronte non è un bel biglietto da visita per una ricerca di occupazione. “Mi sono tatuato tutto il volto solo perché mi piace esteticamente e lo trovo particolare…. Da quando ho tutti questi tatuaggi ho molte più ragazze”.
Fenomeno in crescita dagli anni settanta, secondo un’indagine realizzata, nel 2015, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’IPR Marketing (Istituto di ricerca e analisi di mercato), la passione per i tatuaggi sale, a ritmo sostenuto, anche in Italia, coinvolgendo più le donne (13,8% del campione intervistato) che gli uomini (11,7%).
La ricerca dell’ISS ha tracciato una sorta d’identikit del tatuato medio italiano: il 25,1% dei casi vive al Nord; nel 30,7% dei casi è laureato e nel 63,1% dei casi lavora.
Le persone che hanno tatuaggi possono accedere a qualsiasi tipo di professione, ad eccezione per quelle all’interno dell’esercito e delle forze dell’ordine. Tuttavia una precedente ricerca, condotta dal professor Andrew Timming dell’Università di St.Andrews (in Scozia), riportati dall’Economist, rileva che, a parità di competenze, i selezionatori tendono a “fare fuori” i candidati tatuati, in particolare quelli che hanno teschi o simbologia analoga, oppure particolarmente evidenti, per l’immagine che si attribuisce di persona poco seria e raccomandabile.
Perché ci si tatua? Alcune volte per un puro fatto estetico. Altre volte si trasforma la propria pelle in un diario della propria vita fino a trasformare il corpo in un decoro unico, in cui fanno capolino scarsi lembi di pelle intatta.
Proprio per questo motivo, è fondamentale conoscere il significato di alcuni tatuaggi, perché attraverso i simboli possiamo capire il pensiero e la vita delle persone.
Mi riferisco, in particolare, alla simbologia occulta e soprattutto satanica:

- La morte.
- 666: numero della bestia
- Croce rovesciata
- Pentagramma invertito
- Serpente: la forza che si trova alla base della spina dorsale che sale fino alla testa
- La croce della Chiesa di Satana
- Simboli per evocare spiriti maligni: il gesto delle corna con le mani
- Stella a 8 punte: Astaroth. Simbolo di distruzione e disordine
- Sigillo di Lucifero
- Stella a 5 punte: integrazione di Lucifero all’uomo divinizzato
- Trifoglio: trinità satanica e simbolo della magia
- Triangolo rovesciato: parodia della trinità
- Simbolo composto: gli uomini sotto il dominio di Satana
- Occhio di Shiva o terzo occhio: simbolo dell’occhio di Satana

Pentagramma invertito Bafometto La croce rovesciata Sigillo di Lucifero Occhio Di Shiva al centro del petto e angelo decaduto nell’addome
serpente e demonio nelle mani
Spesso i giovani scelgono i tatuaggi non per ciò che simboleggiano ma per puro fatto estetico. E’ importante capire cosa si nasconde dietro a un’immagine, un simbolo, perché involontariamente si rischia di lanciare messaggi che non corrispondono alla reale personalità, con tutte le conseguenze che questo comporta.
Più che tatuaggi sembra che qualcuno abbia pulito sulla pelle del ragazzo il pennello sporco.