Oggi è uscito il video ufficiale del brano “La fine del mondo” di Anastasio, finalista dell’edizione di X Factor 12, da molti ritenuto colui che può salvare la musica italiana dal fenomeno della “trap” che ha dominato gli ultimi anni. Ventimila visualizzazioni del video in solo due ore.
Che cosa racconta nella sua canzone? La depressione del protagonista, che con rabbia afferma che l’unica speranza per salvare se stesso e il mondo è l’apocalisse. Una rivoluzione autodistruttiva, silenziosa, in cui l’apatia e l’indifferenza, anche per la cura della propria persona, sono totalizzanti.
Il mondo fa schifo e il ragazzo non è pronto a vivere in questa realtà per cui decide di non combattere una battaglia che a suo parere è persa in partenza. La sua soluzione è immergersi nel nulla accettando la sua debolezza.
“Non mi rompete il ca**o con sta fretta di
decidersi lasciatemi non fatemi alzare dal letto
Scendetemi di dosso con sta fretta di
decidersi voi, voi non fatemi alzare dal letto
Non mi alzerò mai,
da questo letto sfatto e zozzo
Che mi tira giù sul fondo
ed è profondo come un pozzo
Mi ripeto alzati, almeno muoviti
Ma ste lenzuola sono come sabbie mobili
E non ho manco sonno ma se mi alzo
torno affrontare il mondo
E sono tempi bui
Il gioco lo conosco a fondo
Sono debole e lui cambia regole a suo
Piacimento e vince sempre lui
E vince sempre lui
Ed accidenti dovrei darci dentro ancora
In contro mano a fari spenti sfioro
centoventi all’ora
Ma il mondo mi ignora ancora
Non lo vedo più
Non tira un filo di vento non sento
Manco l’aria sulla faccia mentre cado giù
Ma io non voglio far finta di niente
Se in giro vedo solo ed unicamente facce spente
Io…io sogno un mondo che finisca degnamente
Che esploda
non che si spenga lentamente
Io sogno i led e i riflettori alla Cappella
Sistina sogno un impianto con bassi pazzeschi
Sogno una folla che salta all’unisono fino
a spaccare i marmi fino a crepare gli affreschi
Sogno il giudizio universale sgretolarsi e
Cadere in coriandoli sopra una folla
danzante di vandali li vedo al rallenty
Miliardi di vite mentre guido il meteorite
Sto puntando lì
Le critiche sono molto favorevoli. Eppure, personalmente, la lettura del testo della canzone mi ha trasmesso estrema inquietudine. Si dà una valenza positiva a un messaggio patologico.
L’atteggiamento del protagonista corrisponde, infatti, a quello tipico dell’Hikikomori, una patologia in cui l’apatia, ossia una forte mancanza motivazionale generalizzata e l’isolamento sono visti come una soluzione per porre rimedio al proprio disagio, che nel tempo rischia di diventare una trappola mortale. Un vuoto motivazionale, una perdita di senso, che colpisce le nuove generazioni, al punto che di questa patologia, secondo un sondaggio dell’Università Cattolica del 2017, sarebbero affetti 2 milioni in tutta la Penisola.
Gli adulti e in particolare i giudici di gara di X Factor contribuiscono in questo modo al dilagare di una forma di fuga patologica dalla realtà, frutto di un’estrema fragilità di queste nuove generazioni.
Il messaggio che si dovrebbe inviare attraverso la musica è esattamente l’opposto: la forza per combattere il demone risiede solo dentro se stessi e, ognuno, attraverso un comportamento contro corrente, può cambiare il marcio di questo mondo. Non scappando o annientandosi con le droghe, con l’alcol ma dimostrando che esistono stili di vita e valori in cui credere, in cui la dignità siede al primo posto in una scala gerarchica e non accetta compromessi.
Concordo pienamente. Ed è curioso come l’ establishment sorvoli sulla gravita del messaggio, notando solo la patina “pulita” superficiale dell autore-cantante. Ai poteri forti insomma piacciono Anastasio e o suoi fratelli (hikkimori) mentre si detestano i trapper. Come a dire: ragazzi state pure chiusi in casa, non “alzatevi dal letto”, suicidatevi in massa, basta non rompiate il caxxo.
Non condivido assolutamente! Anastasio non scrive testi per inneggiare a fenomeni negativi derivati dalla nostra società, ma bensì scrive testi di denuncia: i suoi testi fanno luce su tematiche crude che, generalmente, non vengono ascoltate dal pubblico di massa, che, in genere, preferisce testi e discorsi semplici, i quali distolgono i pensieri dai problemi. Un chiaro esempio di ciò che dico lo troviamo nel suo rifacimento di “Generale”, di De Gregori. Se il tuo discorso stesse in piedi, quella canzone dovrebbe essere un inneggio alla guerra, quando decisamente non è così. “La cosa piu tremenda della guerra, é che è bella anche se muoiono a milioni” é un chiaro messaggio che mostra come, nonostante, la guerra sia un fenomeno tremendo, attira la gente (es. maggior parte dei film e videogiochi con guerra o combattimenti). Non é un inneggio ma una critica. Ritornando sulla canzone “la fine del mondo’, a me sembra che lui si sia messo nei panni non tanto di un hikkimori, quanto di un ragazzo depresso da questa società, che non accetta e non riesce a cambiarla.. però vorrebbe e vorrebbe scatenare una rivoluzione per farlo, senza permettere che essa si autodistrugga lentamente, causando ancora più danni. Lui racconta una storia che mette inquietudine, che “distrugge i pensieri”, che mostra un lato negativo della nostra società che non viene preso in considerazione più di tanto. Raccontare è ben diverso da inneggiare.