Le droghe leggere e la confusione che regna intorno. PARTE 3: qualche dato statistico

I dati forniti dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), nel suo ultimo Rapporto 2018, riportano quanto segue:

USO CANNABIS NELL’UNIONE EUROPEA

 ADULTI (15-64 ANNI):                                           GIOVANI ADULTI (15-34 ANNI):

24,0 MILIONI (7,2%)                                                 17,2 MILIONI (14,1%)

Il rapporto tra maschi e femmine è di due a uno nei consumatori di cannabis nell’ultimo anno.

“Attualmente il consumo di droga in Europa interessa una serie di sostanze più ampia che in passato. Fra i consumatori di stupefacenti è diffusa la poliassunzione e i modelli individuali di consumo vanno da quello sperimentale a quello abituale, fino alla dipendenza. La prevalenza del consumo di cannabis è di circa cinque volte superiore a quella di altre sostanze.”

L’Italia è il terzo Paese in Ue per uso di cannabis: in Francia ne ha fatto uso, almeno una volta nella vita, il 41% della popolazione, in Danimarca il 38,4% e in Italia il 33,1%.

L’età media del primo consumo si è notevolmente abbassata: 14 anni per la cannabis e 18 anni per la cocaina e l’eroina.

 Un nuovo  studio dell’Università di Montreal, in Canada, che  ha coinvolto circa 3.800 adolescenti di 13 anni di età, provenienti da 31 scuole canadesi e pubblicato nella rivista American Journal of Psychiatry, evidenzia che l’uso cronico della cannabis nei teenager determina danni cerebrali maggiori, riguardanti sia lo sviluppo del cervello che le capacità cognitive, rispetto al consumo di alcool. I ricercatori hanno rilevato che un aumento del consumo di cannabis da parte di giovani adolescenti, in un determinato anno, è associato a un punteggio più basso nei test cognitivi, che permane anche negli anni successivi cosa che, invece, non si è verificata negli adolescenti che consumavano alcol. Questo non vuole minimizzare gli effetti preoccupanti dell’abuso saltuario dell’alcool da parte dei giovani, che avviene comunemente con modi deviati (binge drinking ad esempio).

Negli Stati americani, dove il consumo di marijuana a uso ricreativo è legale, si è registrato, inoltre, un aumento degli incidenti stradali come riportato dalla denuncia effettuata da Automotive News. In particolare, è stato evidenziato un aumento importante nella frequenza d’incidenti in Colorado, Washington e Oregon dopo che i mercati della cannabis erano stati aperti in quegli stati, così come un aumento del numero di conducenti coinvolti in incidenti mortali che sono positivi per la cannabis.

Questi dati rilevano come sia di estrema importanza l’attuazione di una politica d’informazione e di prevenzione in ambito scolastico e sociale.

 

 

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