
Nell’antico Egitto l’occhio era considerato uno dei simboli più potenti e protettivi; i più noti erano l’Occhio di Horus e l’Occhio di Ra, raffigurati in modo analogo pur appartenendo a divinità diverse.
Il sincretismo del dio Horus con il dio Ra diede origine alla divinità Ra-Horakhti.
Nell’antica cultura egizia il Sole era simbolo di calore, prosperità e sovrano dell’intero creato. La divinità identificata come dio Sole e creatore dell’universo era Ra. Dio supremo, autogeneratosi, si riteneva che governasse non solo il cielo e la terra ma anche l’oltretomba.
Rappresentato spesso con le sembianze umane e la testa di un falco, sovrastata dal disco solare.

Il mito dell’occhio di Ra racconta di come durante il sonno perse un occhio, il destro, perché si staccò per andare sulla Terra, spinto dalla curiosità. Durante la sua assenza il dio del sole si procurò un nuovo occhio che al ritorno del rivale non volle cedergli il suo ruolo. L’occhio pianse e Ra lo trasformò in un cobra posto al centro della sua fronte, l’ureo, a protezione del basso Egitto.

Secondo la mitologia egizia Horus, raffigurato come un falco dagli egiziani, era figlio di Osiride (re mitico dell’antico Egitto) e Iside, sua sorella e sposa. Purtroppo Osiride fu ammazzato dal suo fratello Seth, dio del caos, che aveva come obiettivo quello di usurpare il trono e il diritto alla successione del figlio Seth.

Il mito racconta che Horus, volendosi vendicare dell’uccisione di suo padre, ebbe uno scontro violento con Seth durante il quale perse il suo occhio sinistro. Nonostante tutto sconfisse il suo nemico.
Grazie a Thot, dio delle Arti e della Medicina, recuperò l’occhio sinistro e lo reimpiantò nella sua orbita vuota, recuperando così la vista. In cambio dovette cedere 1/64 del suo occhio al suo guaritore.
L’occhio di Horus ( occhio di Ra) era per gli antichi egizi un potentissimo amuleto; considerato simbolo della fortuna, della prosperità e della buona salute. Per tale motivo era posto all’interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, come simbolo della rigenerazione.
Agli occhi di Horus è connessa una numerologia.
In base alle antiche tecniche di misurazioni egiziane, il disegno dell’occhio di Horus si compone di diverse frazioni, ognuna con un suo significato:
- 1/2 rappresenta l’odore (forma di naso al lato dell’occhio)
- 1/4 rappresenta la vista e la luce (pupilla)
- 1/8 rappresenta il pensiero (sopracciglio)
- 1/16 rappresenta l’udito (freccia sul lato dell’occhio che punta verso l’orecchio)
- 1/32 rappresenta il gusto, il germogliare del frumento (coda curva)
- 1/64 rappresenta il tatto (piede che tocca terra)

Il racconto egizio narra che un allievo scriba della Casa della Vita, fece notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus corrispondeva a 63/64 (1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64). La risposta fu che il sessantaquattresimo mancante a completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thot allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione.
Adottato dalla Massoneria, dagli Illuminati e dai satanisti, nell’iconografia massonica compare ufficialmente nel 1797, nel libro Freemasons Monitor di Thomas Smith Webb. Secondo il massone Albert Pike: “Osiride era l’immagine della potenza generativa..ll Sole era chiamato dai Greci l’Occhio di Giove, e l’Occhio del Mondo; e suo è l’Occhio Onniveggente nelle nostre Logge” (Albert Pike, Morals and Dogma, pag. 476-477). Un potere spirituale, un custode vigile dell’umanità, rappresentazione del risveglio interiore di una parte spirituale: il Grande Architetto dell’Universo.
Per gli illuminati, una ristretta cerchia di persone che detiene il potere e che partecipa a rituali esoterici (Nobiltà Nera), l’occhio di Horus è un simbolo che appartiene a un linguaggio visivo, con il quale si evidenzia l’adesione. In questo caso, l’occhio che tutto vede simboleggia il controllo e il dominio sull’umanità. Il loro obiettivo è la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) comandato da loro, in cui il mondo è sottomesso a una nuova schiavitù spirituale, in cui vige il culto luciferino.

Sono molte le figure dell’industria cinematografica, discografica o della moda che lo utilizzano come messaggio in codice e che concorrono a veicolare la manipolazione mentale mirata al raggiungimento del loro progetto. Grazie alla loro opera, il rifiuto della morale cristiana e la distruzione delle regole morali, fondamenta delle culture precedenti, sono accettate e considerate normali. I giovani sono il terreno fertile da coltivare, perchè più facilmente manipolabili e perchè rappresentano la futura società: NWO.






Promotore dell’occhio di Horus fu anche il bretone Aleister Crowely (1875-1947), padre del satanismo moderno.

Nel 1904, in viaggio con la moglie al Cairo, ricevette, attraverso un’evocazione medianica, il Liber al vel Legis (o Libro della Legge), in cui annuncia l’avvento di una Nuova Era, l’Eone di Horus, destinata a durare duemila anni. Per Crowley, Horus era una specie di «messia» che sarebbe venuto ad inaugurare un’epoca in cui si sarebbe distrutto il cristianesimo ed in cui si sarebbe promossa l’unione sessuale indiscriminata, fonte di energia e di potere. L’uso magico dello sperma non avrà, quindi, funzione riproduttiva ma quella di potenziare la forza vitale o il Kundalini, attraverso l’uso rituale di tecniche sessuali, orgiastiche, ispirate dalle scuole tantriche d’Oriente, in modo da raggiungere i più elevati livelli di spiritualità e di energia.
Questo libro divenne la base per la sua dottrina filosofica, il Thelema, in cui le tre idee chiavi erano:
- Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge;
- L’amore è la legge, amore sotto la volontà;
- Ogni uomo e ogni donna sono una stella.

Nel suo libro scrisse: “io sono il Serpente che dona la Conoscenza e il Piacere e gloria fulgida, ed eccita i cuori umani con l’ebbrezza. Per adorarmi prendete vino e strane droghe di cui narrerò al mio profeta e inebriatevene…. Sii forte uomo! Desidera, godi ogni cosa dei sensi e dell’estasi: non temere che alcun Dio possa punirti per questo”.
Il Thelema (in greco significa volontà) descriverebbe lo spirito dei prossimi duemila anni e il cambio di coscienza indotto dell’intera umanità: nell’età di Horus ci sarà l’abolizione del concetto di un Dio esterno a noi stessi e la consapevolezza dell’identità dell’uomo con Dio. Obiettivo principale sarà la realizzazione della propria volontà, indipendentemente dalle barriere etiche, in accordo con la visione del satanismo razionalista: “Il diavolo non esiste” perché “non c’è altro Dio che l’uomo”.
