Il 27 settembre più di un milione di ragazzi
sono scesi in piazza per protestare contro l’utilizzo della plastica e contro
il commercio dei combustibili fossili. Lo scopo è salvare il pianeta dalle
azioni nocive del clima.
Una risposta al discorso di Greta Thunberg fatto
ai leader dell’ONU durante il quale ha espresso parole dure come “Avete rubato
i miei sogni e la mia infanzia…Ci state deludendo ma i giovani stanno iniziando
a capire il vostro tradimento…il mondo si sta svegliando e il cambiamento
arrivando, che vi piaccia o no”.
Una dimostrazione che toccando i giusti tasti la gioventù risponde. Eppure c’è qualcosa che rischia di distruggere i loro sogni e il loro avvenire ancora prima del cambiamento climatico: l’induzione a scelte di vita e di comportamento che possono avere conseguenze importanti per la loro salute fisica e mentale, effettuate attraverso una sottile manipolazione mentale.
E’ ciò che è avvenuto per i tatuaggi negli anni passati ed ora con il gender free.
Negli ultimi anni la moda, i modelli di
riferimento, tanto seguiti dai nostri ragazzi, hanno promosso una massiccia
campagna a favore del corpo tatuato, come diario impresso sulla pelle o come
puro abito da indossare, espressione di libertà di pensiero, di spirito
progressista e di indole artistica.
La Tatoo-mania ha avuto come diretta
conseguenza un boom di studi di tatuatori: oltre 4.000, più del 200% negli
ultimi cinque anni e 7000 italiani con il corpo tatuato.
Dopo anni di silenzio ecco che negli ultimi periodi
si stanno scoprendo gli altarini.
In un precedente articolo, pubblicato l’11/02/2019, scrissi che “All’inizio dell’anno in corso è stato diramato un allarme sul sito di Adiconsum (Associazione difesa consumatori e ambiente), in merito a un pigmento impiegato nella realizzazione di tatuaggi, altamente tossico e cancerogeno e di cui il Ministero della salute ha bloccato la vendita: il pigmento “Caramel”. Si tratta di un inchiostro venduto dalla ditta statunitense “Eternal Ink”. Dal 12 dicembre 2018 al 15 gennaio 2019, il Ministero della Salute ha effettuato sequestri in tutta Italia ritirando dal mercato otto lotti di pigmenti per tatuaggi risultati contenenti sostanze pericolose, anche cancerogene, le cui analisi erano già state effettuate nel marzo del 2018”
Il 27 settembre 2019 la rivista @greenMe pubblica un articolo che riporta quanto segue:
“Gli accertamenti effettuati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha interessato 117 aziende: oltre ad aver portato alla contestazione di 31 infrazioni per carenze igienicheo strutturali e per la mancanza di autorizzazioni negli studi dei tatuatori, l’ispezione ha disposto il sequestro di ben 248 confezioni di inchiostri non idonei, privi di etichetta o non sicuri. Cosa ancora più grave, in 22 dei 100 campioni di tinture prelevati e analizzati presso i laboratori ARPA Piemonte è stata riscontata la presenza di composti chimici tossici e cancerogeni, in particolare sostanze appartenenti alla classe delle ammine aromatiche e idrocarburi policiclici aromatici noti come IPA.
Il Ministero della Salute ha disposto quindi urgentemente il divieto di vendita e di utilizzo di tali inchiostrie il richiamo delle confezioni già in commercio. Il Ministero ha chiesto anche di rintracciare i clienti sui quali sono stati utilizzati tali inchiostri, avvisandoli riguardo alla pericolosità dei prodotti impiegati……Purtroppo alcuni di questi pigmenti sono infatti già stati utilizzati per realizzare tatuaggi e diverse ricerche in passato hanno dimostrato come le sostanze presenti negli inchiostro dei tattoo possono raggiungere il sistema sanguigno e quello linfatico sotto forma di micro particelle. I clienti che hanno ricevuto un tatuaggio con le tinture sequestrate dai Nas potrebbero dunque essere stati esposti a un rischio grave per la salute”.
Chi di voi non conosce Pokemon? Una serie di videogiochi, ideata nel 1996 da Game Freak e che ha come personaggi creature immaginarie chiamate Pokémon, che i giocatori possono catturare, far combattere e allenare.
Pubblicati da Nintendo per la console portatile Game boy, hanno venduto, al novembre 2017, oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo.
In passato sono stati oggetto di critica perché giudicati satanici, ritenuti responsabili di attacchi epilettici e addirittura di suicidi.
L’induzione al satanismo, di cui sarebbero responsabili i Pokemon, si collega al fatto che le 150 creature sono angeli caduti dal cielo, ciascuno con un potere malefico ben preciso. In particolare Pikachu significa 100 volte più potente di Dio.
Alcuni dei Pokemon possiedono nomi di parole rovesciate, come Ekans (Snake o serpente) e Arbok (Kobra), mentre altri hanno nomi di demoni: Bellsprout, Victreebel, Weepinbell. Per l’interpretazione ecclesiastica la parola bell è, infatti, la contrazione di Baal o Beel, antica divinità canaanea (Beelzebul). In realtà, per gli appassionati del gioco, la parola si deve ricondurre alla traduzione letterale “campana”, rappresentazione dei Pokemon.
L’accusa di aver causato crisi epilettiche è riconducibile, invece, alla messa in onda in Giappone da Tv Tokio, nel 1997, del trentottesimo episodio delle anime, intitolato Dennō Senshi Porygondel.
Fu ritirato perché denunciato di aver provocato 685 attacchi epilettici a causa di una serie di flash e quindi di stimoli luminosi utilizzati da Pikachu per sfinire gli avversari.
La scena è una grande esplosione, cui segue l’alternanza di luci rosse e blu per sei secondi, due dei quali a tutto schermo. Gli spettatori hanno iniziato ad accusare nausea, cefalea, talvolta cecità temporanea, convulsioni e perdita di conoscenza.
https://www.youtube.com/watch?v=q4dDaxHtQDU
Considerata una leggenda metropolitana, in neuroscienze si è invece appurato che circa una persona su diecimila soffre di epilessiafotosensibile, ossia crisi epilettiche in risposta a particolari stimoli luminosi, determinate dalle onde gamma. Una delle cause scatenanti è la luce stroboscopica o intermittente, quella presente nella puntata descritta.
Le onde gamma sono una particolare combinazione di picchi di attività cerebrale che si presenta nel nostro cervello quando ci troviamo di fronte a un certo tipo d’immagine.
Un’altra apparente leggenda, diffusa anche tra gli appassionati di Pokémon, è quella della sindrome di Lavandonia. Nel videogioco Pokémon RedandBlue, i giocatori giungono a un certo punto nella città di Lavandonia, infestata dai fantasmi Pokemon spettro e che ospita un cimitero, la Torre Pokemon, dove vengono seppelliti tutti i pokemon morti.
Una musica inquietante fa da sfondo all’arrivo in questa città. Si narra che il suo ascolto fu causa di molti suicidi di bambiniin Giappone.
Nella frequenza originale, infatti, si riferisce che ci fossero dei toni estremamente acuti in grado di essere percepiti unicamente dai bambini. Un prolungato ascolto della frequenza avrebbe indotto un disturbo del comportamento, causa del gesto anticonservativo. In seguito all’ aumento di suicidi e alle numerose denunce contro Game Freak Nintendo ritirò il gioco.
https://youtu.be/-sOadAaGiq4
In Pokemon blu la musica che fa da sfondo all’ingresso della città di Lavandonia è la stessa ma privata di quei toni acuti ritenuti responsabili dei suicidi.
Ho provato a seguire questo video dove ci si può calare nell’avventura, che tanto appassiona milioni di ragazzi. Dopo un minuto la cefalea ha avuto la meglio.
https://www.youtube.com/watch?v=THN-zxs7ycY
Come mamma di due figli che hanno amato questo videogioco, gli anime, le carte e i suoi film, mi rendo conto di quanto sia difficile conoscere quali e quanti stimoli ricevano da più fonti i nostri ragazzi, nel loro tempo libero, il più delle volte negativi per la loro serenità e il loro equilibrio.
Sempre più spesso i garanti dell’adolescenza, gli esperti del settore, denunciano l’incremento dell’insonnia, dell’autolesionismo, della depressione nel mondo giovanile. Ma contro quanti giganti un genitore deve combattere? E’ sufficiente negare il gioco di turno, o la visione di un anime o l’ascolto di un certo tipo di musica? Non credo proprio. I giovani devono capire quanto questa realtà sia potenzialmente distruttiva, se non impiegata nel modo corretto e contro la quale si dovrebbe scendere in piazza tutti quanti. Ma questo andrebbe contro l’interesse di troppe persone.
E’ possibile divertirsi e vincere facendo soffrire più che si può la propria famiglia?
Nel gioco di società Gloom sì.
Pubblicato dalla Atlas Games nel 2004, è stato vincitore dell’ Origins Award nel 2005 come miglior gioco tradizionale di carte.
Dalla grafica sicuramente dark e noir, le carte presentano un testo che aggiunge un tassello alla storia, dalle caratteristiche satiriche e di black humor e dal finale tragico, elemento fondamentale per vincere la partita.
Il gioco richiede la partecipazione dai due ai quattro giocatori ed è composto di:
20 carte personaggio in quattro famiglie con cinque personaggi ognuna
58 carte modificatori
12 carte evento
20 carte morte imprevista
Ogni giocatore sceglie una delle quattro famiglie costituite da cinque membri e dalle seguenti caratteristiche:
Hemlock Hall: una famiglia in cui troviamo un maggiordomo, una figlia Lola e due dolci gemelli sociopatici, posseduti dal demonio e la loro bambinaia in attesa di ucciderli.
Dark’s Den of Deformity: un circo gestito da artisti e da un direttore privo di raziocinio. Possiamo, inoltre, trovare un “uomo barbuto”, una cantante d’Opera, un clown brutto e terrificante e una donna tatuata.
Castle Slogar: qui una professoressa impedisce a suo marito e sua figlia di morire, mentre prova a dar vita a un pupazzo da regalare alla figlia come amico perfetto, grazie all’aiuto di un aiutante becchino.
Blackwater Watch: la Matriarca e il suo accolito tengono tutti ai propri ordini i restanti familiari (Angel, Mordecai e un cane) nella fattoria, nel cui terreno sono sotterrati orridi segreti.
Le carte personaggio sono poste sul tavolo, di fronte al giocatore che guiderà le sorti della famiglia. Le altre carte sono mischiate in un mazzo unico e ogni giocatore pesca a questo punto cinque carte.
Inizia il gioco, il giocatore che ha trascorso la giornata peggiore. Nel caso in cui tutti abbiano subito qualcosa di veramente spiacevole, incomincerà il proprietario del gioco.
Oltre alle carte personaggio troviamo le seguenti tipologie di carte:
Modificatore: una volta messe su un personaggio aggiungono dei punti Pathos in positivo o negativo o provocano effetti speciali.
Evento: alcune si possono usare durante il turno di un altro giocatore, altre durante il proprio turno, per poi essere scartate. Hanno immediato effetto speciale, che potrebbe spostare di poco/molto l’equilibrio del gioco.
morte improvvisa: si possono mettere solo su un personaggio con punti pathos negativi, uccidendolo e togliendolo dal gioco.
L’obiettivo di ogni giocatore è, da un lato quello di far accadere le peggiori tragedie ai propri personaggi, fino alla morte di tutti i membri, dall’altro, cercare di far eseguire azioni che suscitino felicità ai personaggi degli avversari. Vince, infatti, chi ha provocato le peggiori disgrazie ai membri della propria famiglia.
Buona parte del divertimento in Gloom è determinata dalle storie narrate dai singoli giocatori nel momento in cui si lanciano le carte influsso; ognuno, infatti, ha il compito di spiegare gli effetti della carta giocata e come avvengono, realizzando storie deprimenti e terrificanti. Per tale motivo deve essere giocato da persone capaci di immedesimarsi nella vicenda, poiché il vero divertimento non è tanto vincere la partita, ma quanto quello di “vivere delle vicende di morte”.
Divertente? Black humor? Io oserei dire preoccupante.
Come in altri giochi, anche virtuali, il divertimento passa attraverso azioni violente, sadiche nei confronti delle persone che in teoria dovrebbero essere il tuo nido; quasi a consentire, attraverso la finzione, di dare libero sfogo alla rabbia repressa nei confronti dei propri familiari e non solo.
E’ il caso anche di Binding of Isaac,videogioco pubblicato tramite Steam nel settembre del 2011; qui il giocatore controlla un bambino, Isaac, che deve salvarsi dalla madre, la quale lo vuole uccidere per richiesta di Dio, come prova della sua fede. La mamma sarà il boss da sconfiggere di fine gioco e una volta uccisa Isaac sarà salvo.
Se il tuo bersaglio sono invece i professori? Allora gioca a “Don’t whack your teacher” . In questo gioco il giocatore ha dieci modi per sbarazzarsi dell’insegnante: può fracassare una sedia sul suo capo o scagliare vari oggetti contro il docente, come un vaso pieno d’api.
Da un lato ci inorridiamo di fronte a fatti di cronaca nera che coinvolgono giovani adolescenti, dall’altro non poniamo la giusta attenzione verso la realtà ludica che occupa il loro tempo libero e che consente di rendere normale e lecito ciò che è contro ogni regola morale.
Quando finalmente si deciderà di prendere seri provvedimenti forse sarà troppo tardi.
Billie Eilish, definita il “futuro del pop”; una ragazzina che ha ottenuto il suo primo successo a quindici anni: il viso, innocente, incorniciato da capelli lunghi dal colore in continuo cambiamento (dall’argento al blu), carnagione pallida, occhi chiari e inespressivi e un sorriso che non compare mai.
Nel giro di un anno e mezzo è diventata una delle icone mondiali della musica pop dark.
Il suo primo album, “When We All Fall Asleep, Where Do We Go?” solo il primo giorno sulla piattaforma di streaming Spotify è stato ascoltato 46.9 milioni di volte e negli Stati Uniti sono stati più di 170 milioni gli stream on demand.
In un’intervista descrive “bury a friend”, uno dei suoi successi, affermando che è “letteralmente il punto di vista di un mostro sotto il mio letto. Se ti metti in quello stato mentale, cosa sente e cosa fa quella creatura?”. “Confesso di essere quel mostro, perché io sono il mio peggior nemico. Posso essere anche il mostro sotto il tuo letto”.
https://youtu.be/HUHC9tYz8ik
Ama arricchire i suoi video con scene di possessione demoniaca, in cui la protagonista cammina, innarcandosi all’indietro, come accade nel corso di alcuni esorcismi.
Gli occhi sono talvolta privi di pupille e altre volte esprimono tutta l’oscurità che invade la sua anima.
Eppure la possessione è, molto spesso, fonte d’ilarità e associata a credenze oscurantiste e medioevali.
Che cosa spinge una cantante cresciuta nello show business e con dietro una grossa casa discografica, l’Interscope, a scegliere un tema così discusso?
Nei giovani la possessione demoniaca esercita molto fascino così come il mondo legato all’occulto e l’adorazione di Satana.
https://www.youtube.com/watch?v=vyQZ13jobIY
Sebbene il demonio sia non riconosciuto e considerato lontano dalla realtà attuale, sempre più scientifica e meno religiosa, negli svaghi e nella fantasia giovanile è molto attraente, in tutti i suoi aspetti e gli è riconosciuto il suo potere sul corpo e sulla mente.
Satana, con i sentimenti di paura, terrore e oscurità è in grado di provocare emozioni paradossalmente di elevato piacere, conseguenti all’intreccio tra sentimento di terrore e maestosità della sua immagine, in grado di creare un senso di sudditanza sui giovani.
E’ un aspetto che non può e non deve essere sottovalutato da noi adulti.
Se in passato esistevano poche categorie di droghe (eroina, cocaina, allucinogeni, amfetamine, derivati della cannabis), ora esistono centinaia di “party pills”, pillole a buon mercato, con nomi accattivanti, immagini che richiamano i cartoni animati, simili a caramelle e apparentemente innocue.
Sono
assunte con lo scopo di trascorrere una notte su di giri, a poco prezzo,
dedicate ai giovani.
In
realtà pericolosissime; sia perché i mix di molecole contenute nelle pastiglie
sono sempre diversi e pertanto impossibile da individuare, sia perché spesso la
produzione è domestica e viaggia senza impedimenti. Spesso si trovano su
internet, oppure smerciate nelle discoteche o nei rave party.
I
prezzi variano dai cinque ai venti euro per dose, assolutamente accessibili
alla paghetta settimanale degli adolescenti.
E’ il caso del mercato delle turbo droghe, derivate dall’ectasy, in cui l’MDMA (metilendiossimetamfetamina)
è mescolato con altre sostanze chimiche che ne esaltano l’azione e che possono
causare la morte di un ragazzo anche solo dopo una singola assunzione.
Esistono 28 tipi di turbo droghe, così definite perché danno effetti immediati e devastanti. Per tali motivi sono state nominate come le vetture di lusso e dalle grandi prestazioni: Ferrari, Lamborghini,Tesla, Rolls Royce… quest’ultima solitamente rosa e pare la più temibile.
Gli
effetti delle turbo droghe compaiono già dopo 30-60 minuti dall’assunzione e
sono simili a quelli dell’ectasy: un netto aumento dell’interesse nei rapporti
interpersonali, della resistenza fisica e della vigilanza. Le emozioni, l’affettività
sono pertanto amplificate (l’ectasy era, infatti, soprannominata la droga dell’abbraccio)
così come la disinibizione sociale.
L’MDMA
agisce sui circuiti serotoninergici del cervello aumentando la produzione della
serotonina, neurotrasmettitore che controlla l’umore, l’aggressività, il sonno,
l’ansia, la percezione.
La
neurotossicità dell’agente chimico provoca la degenerazione irreversibile dei
neuroni produttori di serotonina oltre che danni epatici, collasso
cardiocircolatorio, emorragia cerebrale, infarto e sviluppo di una psicosi
paranoide.
L’intossicazione acuta di tali droghe ha un altro grave problema: i medici che devono gestirla in pronto soccorso, non sono a conoscenza della presenza delle sostanze associate, talvolta numerose, anch’esse responsabili di effetti collaterali.
Per tutti questi motivi i tossicologi puntano sulla prevenzione, perché un “abbraccio” e una serata all’insegna dello sballo può segnare la vita dei nostri giovani in modo irreversibile.
In Italia la pelle della popolazione è sempre più decorata. Ogni anno si spendono 300 milioni di euro in tatuaggi e secondo un’analisi condotta da Unioncamere-InfoCamere, sulla base del registro delle imprese delle Camere di commercio a partire dal 2012, i tatuatori sono aumentati di oltre 2.500 unità.
Un giro d’affari che vale circa 100 milioni di euro per 30 mila aziende che lavorano in sicurezza, senza contare il sottobosco di abusivi.
Sulla base dei dati raccolti da indagini dell’Istituto Superiore di Sanità, sono circa 7 milioni gli italiani tatuati e il fenomeno è più diffuso tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%).
Il primo tatuaggio è effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%).
Secondo Alessandro Bonacorsi, in arte Alle Tatoo, a dare impulso a questa moda sono stati gli influencers, come i calciatori o i cantanti, che postano sui vari social i loro nuovi tatuaggi.
Esiste un altro aspetto della medaglia, meno romantico ed estetico, che riguarda gli effetti collaterali e gli eventuali rischi per la propria salute, troppo spesso non considerato.
Da un lato, infatti, ci sono gli effetti collaterali e i danni direttamente determinati dalla composizione degli inchiostri per tatuaggi e make-up permanenti, dall’altro il rischio di un ritardato intervento su un eventuale melanoma formatosi sulla pelle.
La presenza di un chiaro segnale epidermico della neoplasia potrebbe essere nascosta da un tatuaggio, specie se esteso, con un conseguente ritardo nell’approccio terapeutico.
Il melanoma è uno dei tumori più aggressivi della pelle; è la seconda neoplasia più frequente tra i tumori giovanili e la sua incidenza è in continua crescita. Spesso il primo segno è un cambiamento nella forma, colore, dimensione di un neo esistente ma può anche apparire come un nuovo neo. La sua diagnosi precoce ha aumentato il tasso di sopravvivenza (87%). Se non è asportato in tempo, scende in profondità e le cellule maligne entrano nel sangue causando le metastasi.
La maggioranza degli inchiostri da tatuaggio contengono non solo pigmenti organici ma includono anche conservanti e contaminanti. Tra questi il nichel, cromo, manganese o cobalto. Oltre al nero ‘carbon black’, il secondo ingrediente più comune usato negli inchiostri per tattoo è il biossido di titanio (TiO2), un pigmento bianco che s’impiega per creare alcune tonalità, mescolato con coloranti.
Gli scienziati hanno ottenuto un’immagine molto precisa sulla posizione del biossido di titanio una volta entrato nel tessuto.
Bernhard Hesse, uno dei primi due autori dello studio, riporta quanto segue: “Sapevamo già che i pigmenti viaggiano dai tatuaggi ai linfonodi per via delle prove visive: i linfonodi diventano colorati con il colore del tatuaggio. E’ la risposta del corpo per pulire il sito di ingresso del tattoo. Quello che non sapevamo è che migrano in una forma nano, il che implica che non possano avere lo stesso comportamento delle particelle a livello micro. E’ questo il problema: non sappiamo come reagiscono le nanoparticelle”
Antonino Di Pietro, presidente dell’International – Italian Society of Plastic – Regenerative and Oncologic Dermatology, in un’intervista a Donna Moderna, ha affermato che: “Il primo allarme è scattato dopo il rilevamento di pigmenti di tatuaggi nei linfonodi. Il sospetto è che determinate sostanze possano indurre linfomi e alterazioni nel sistema linfatico”.
In un’intervista la professoressa di Igiene e Medicina Preventiva Antonella De Donnodichiara che “Chi decide di fare un tatuaggio spesso si reca in un centro specializzato ed è molto attento ai dispositivi di sicurezza verso i rischi infettivi (ad esempio, utilizzo di aghi sterili monouso, guanti e altro), ma quasi nessuno si preoccupa del rischio chimico. In alcuni casi, infatti, gli inchiostri contengono metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici”
All’inizio dell’anno in corso è stato diramato un allarme sul sito di Adiconsum (Associazione difesa consumatori e ambiente), in merito a un pigmento impiegato nella realizzazione di tatuaggi, altamente tossico e cancerogeno e di cui il Ministero della salute ha bloccato la vendita: il pigmento “Caramel”. Si tratta di un inchiostro venduto dalla ditta statunitense “Eternal Ink”. Dal 12 dicembre 2018 al 15 gennaio 2019, il Ministero della Salute ha effettuato sequestri in tutta Italia ritirando dal mercato otto lotti di pigmenti per tatuaggi risultati contenenti sostanze pericolose, anche cancerogene, le cui analisi erano già state effettuate nel marzo del 2018.
Oltre al rischio tumorale esistono problematiche che possono insorgere subito dopo l’effettuazione del tatuaggio.
Se, infatti, non si rispettano le norme igieniche o in caso d’inesperienza del tatuatore si possono verificare le seguenti complicanze:
Insorgenza di piccole eruzioni sulla pelle, dovute all’uso dell’ago, causa talvolta di un senso di fastidio e prurito. Tale fenomeno è più marcato se l’ago usato non è monouso;
Comparsa di manifestazioni allergiche, come prurito, rossore ed eczemi, dovute al contatto della pelle con le sostanze colorate, perché riconosciute dall’organismo come corpi estranei.
Il pericolo di contrarre infezioni trasmesse con il sangue, come l’epatite C o l’Hiv se gli strumenti non sono sterilizzati e monouso.
Un appello rivolto all’Unione europea dai dermatologi riuniti a Parigi per il 27esimoCongresso dell’European Academy of Dermatology and Venereology (Eadv) chiede che “Gli inchiostri per i tatuaggi dovrebbero almeno rispondere agli stessi standard di sicurezza dei prodotti cosmetici”. Anzi di più: “Sarebbe preferibile che fossero sicuri come i farmaci, perché vengono iniettati sottopelle e i loro ingredienti possono viaggiare nel corpo” con il rischio di “infezioni batteriche, allergie, effetti tossici”, senza escludere l’eventualità di tumori.
“I requisiti e i paletti europei sulla composizione degli inchiostri per tatuaggi e make-up permanenti non sono ancora sufficienti per garantirne la sicurezza” e dopo la seduta dal tatuatore “2 persone su 3 riportano qualche effetto collaterale“.
Attraverso la risoluzione ResAp 2008, il Consiglio d’Europa ha stabilito regole di sicurezza per prevenire le infezioni. I dermatologi europei rilevano, tuttavia, che “i tatuaggi non sono privi di rischi. La qualità e la sterilità degli inchiostri utilizzati, che in genere non sono controllati, rappresentano ancora un motivo di preoccupazione”.
“In molti casi, ingredienti e sostanze chimiche non sono chiaramente etichettati; il mercato è poco controllato; alcuni pigmenti non sono elencati dallo Scientific Committee for Consumer Products (Sccp), organismo della Commissione europea, né ammessi nei cosmetici. Infine, su Internet possono essere facilmente acquistati prodotti illegali e contraffatti di scarsa qualità”.
Uno studio danese ha dimostrato che su 58 nuovi colori il 10% è contaminato da batteri: stafilococchi, streptococchi, pseudomonas, enterococchi, escherichia coli e simili.
La Commissione Europea nel 2016, in un report ha riscontrato nei prodotti per tatuaggi/PMU sostanze chimiche pericolose, come idrocarburi aromatici policiclici (43%), ammine aromatiche primarie (14%), metalli pesanti (9%) e conservanti (6%) e contaminazione microbiologica (11%). Su sua richiesta l’European Chemical Agency (Echa) ha preparato due proposte per migliorare la composizione degli inchiostri per tatuaggi, che sono state sottomesse a consultazione pubblica e all’esame degli Stati membri, con pubblicazione finale che doveva avvenire entro fine 2018. “Sfortunatamente – spiega Christa De Cuyper, membro del board Eadv – quanto predisposto è ancora insufficiente a garantire tatuaggi al sicuro da ogni rischio di tossicità e cancerogenicità. Per eliminare sostanze cancerogene e limitare effetti collaterali a lungo termine, servono misure rigorose e limiti di sicurezza ben definiti attraverso appropriati metodi analitici, ma le proposte dell’Echa non forniscono adeguate soluzioni per centrare questi obiettivi”.
La passione per la pelle colorata non è pertanto priva di rischi.
Gli studi sui pigmenti utilizzati nei tatuaggi sono ancora in corso e non si può escludere, come già successo, che i reali danni si scoprano nel tempo, quando molti non saranno più in grado di correre ai ripari.
Da sempre il teschio è relazionato con l’idea della morte.
I pirati lo utilizzavano, infatti, nelle loro bandiere per terrorizzare il nemico e indurlo alla resa.
Nel nazismo il simbolo delle “teste di morto”, il Totenkopf, caratterizzava alcuni dei berretti degli ufficiali e dei carristi. Emblema della 3.
SS-Panzerdivision “Totenkopf”, noto per essere anche simbolo di tutti gli
inquadrati nelle SS-Totenkopfstandarte, i reggimenti a capo dei campi di
concentramento nazisti.
Nell’arte,
in particolare in quella cristiana, era impiegato come elemento di meditazione sulla morte.
In Messico, addirittura si dedica la festa “Día de los Muertos” o Il Giorno dei Morti, in cui si esorcizza la morte ridendo di essa.
Usato in simboli di rischio chimico e nei
cartelli per il trasporto di merci pericolose.
Talvolta rappresentazione della saggezza e
dello spirito dell’uomo, come nel caso del suo impiego nella simbologia massonica
dove il teschio sovrasta due ossa incrociate o due spade.
Nonostante sia assodato il suo collegamento con
la morte e con la transitorietà della vita, da anni assistiamo a
un’avanzata del teschio come simbolo nella moda, soprattutto giovanile:
colorato, tenebroso, buffo, è protagonista indiscusso nell’abbigliamento, nei
tatuaggi e nella realtà ludica.
Lo ritroviamo negli accessori come le spille fosforescenti, negli anelli, nelle collane, negli orecchini, nei gemelli per le camicie. E’ presente nelle cravatte, nel papillon, nelle bretelle, nei foulard, nei berretti, nelle bandane, nei portafogli, nelle borse, negli zaini, nelle scarpe.
Passando agli abiti, il simbolo compare nelle magliette, nelle felpe, negli abiti e nei pantaloni e persino nell’abbigliamento sportivo.
Teschi tempestati di strass e finti diamanti pagati come se fossero veri.
Anche quando facciamo colazione ci delizia del suo volto nelle tazze o mentre studiamo, nelle matite, nelle penne, nei quaderni o mentre parliamo al telefono.
Nei tatuaggi è uno dei simboli preferiti. Nella cute tappezzata di simboli e disegni è sempre dedicato uno spazio, più o meno considerevole, al simbolo della morte per eccellenza.
Che dire dei giochi? Mazzi di carte, giochi da tavolo come Yu–Gi–Oh o Magic ad esempio, giochi di ruolo come Kult, videogiochi come Grim Fandango o Fortnite l’incubo.
Pur essendo talvolta simpatico o allegro, è pur sempre collegato con il simbolo della morte.
Perché allora non sostituirlo con il sole che ci scalda ed è fonte di vita? Perché non tappezzare la vita dei nostri figli con simboli gioiosi?
Una moda che imperversa tra i giovani e l’utilizzo dei “filtri ritocco” nei selfie da postare nei diversi social.
Il fenomeno ha dato luogo alla “Snapchat
dismorphia”, espressione coniata dal dott. Tijion Esho, un medico cosmetico.
Di
cosa si tratta? È l’ossessione dell’utilizzo del “filtro bellezza” dei social, come Snapchat o Instagram, per
ritoccare la propria immagine, facendola apparire dall’aspetto più giovanile
grazie alla pelle più levigata e senza rughe, o con connotati del corpo
modificati: occhi più grandi o labbra più carnose, glutei più tonici, seno più
prosperoso o addominali più scolpiti.
Facetune è tra le più scaricate; in poche mosse permette
di sbiancare i denti, ridurre la silhouette, aggiustare la linea del viso e molto
ancora se a pagamento.
In
questa patologia dalla modifica virtuale si passa a quella reale, tramite il ricorso
della chirurgia plastica, a causa del desiderio di apparire
meglio nei selfie così come nelle foto modificate.
Un studio effettuato dal Telefono Azzurro Onlus,che
ha coinvolto millecinquecento giovani di età compresa tra gli undici e
diciannove anni su tutto il territorio italiano, evidenzia quanto gli adolescenti siano preoccupati della
loro immagine e aspetto fisico:
il 44% delle ragazze non si piace e il 42% dei maschi vorrebbe essere piùmuscoloso; il 49%, ammette
di aver ridotto drasticamente il cibo, proprio per via dell’aspetto estetico
che non corrisponde ai canoni sociali e quasi il 60% si butta sul cibo con
atteggiamento bulimico, per colmare un vuoto emotivo.
Negli ultimi anni il ricorso alla chirurgia estetica ha
coinvolto sempre di più i giovani, dai tredici anni, a causa di disagi
psicologici legati alla propria immagine o di tipo alimentare, che si cercano
di risolvere con il bisturi. Ciò può innescare un meccanismo di dipendenza nei
confronti della chirurgia estetica, con il proseguire d’interventi sempre più
importanti e di conseguenza pericolosi.
Spesso i ragazzi, nella corsa al ritocco, sono assecondati, se non addirittura
incoraggiati, dai propri genitori.
Secondo i dati dell’Isaps, la Società internazionale di chirurgia plastica estetica, l’Italia è salita al quarto posto della classifica fra i Paesi con maggior numero di ritocchi o operazioni chirurgiche mentre le statiche più recenti sui selfie, elaborate da una ricerca del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), rilevano che l’Italia è al secondo posto nella classifica dei Paesi in cui si fanno più autoritratti digitali per poi condividerli su Instagram.
In una ricerca condotta dalla ‘Società italiana di medicina estetica’, nel 2015, con l’università
‘Magna Grecia’ di Catanzaro, è stato analizzato un campione di oltre duemila ragazzi
fra i 13 e i 18 anni: il 17,7% di loro era disponibile a un ritocco
estetico, il 15,8% delle ragazze e il 3,3% dei ragazzi avevano già usufruito
della medicina estetica o della chirurgia plastica per curare alcuni difetti.
Al primo posto fra gli interventi più richiesti c’è quello
dell’aumento del seno.
Sono aumentati anche gli interventi di ringiovanimento vaginale, richiesti da ragazze tra i diciotto e i vent’anni, che vogliono l’aspetto delle piccole e grandi labbra in linea con i canoni che dominano su internet o fra le amiche.
Nei maschi le operazioni più diffuse sono la ginecomastia e il trapianto di capelli.
La richiesta di rinoplastica è, invece, calata anche grazie allo sviluppo di tecniche meno invasive come l’utilizzo di rinofiller che correggono il naso, temporaneamente e in maniera ambulatoriale, senza anestesia e con rischi inferiori rispetto a quelli di un intervento.
Anche la liposuzione è stata sostituita dall’impiego di apparecchiature come laser e radiofrequenza, che migliorano il tono muscolare e riducono le adiposità, in maniera più semplice e meno traumatica.
Una vera e propria impennata l’ha avuta invece la tossina botulinica che permette di distendere le rughe su fronte e contorno occhi.A richiederla sono sopratutto le ragazze under 30.
Ciò che emerge da questi dati riportati è come è diventato sempre più difficile da parte dei giovani accettare il proprio corpo, con i suoi pregi e difetti, anche per colpa di canoni estetici, apparentemente perfetti, che riscuotono enorme successo sia nei mass-media che su social come Instagram. La ricerca continua di consensi porta, nell’età dei selfie, a valutare costantemente il proprio viso e corpo.
La bellezza di una persona è anche legata alle imperfezioni che la rendono particolare e non uniformata, proprio ciò che in questa patologia si vuole eliminare: un’asimmetria del volto, un’irregolarità della dentatura, del naso o altro: “L’assenza di difetti nella bellezza è di per sé un difetto”. (Henry Havelock Ellis)
Il comportamento e la personalità hanno un ruolo considerevole nel spostare l’ago della bilancia a favore della bellezza di una persona che non può e non deve essere giudicata unicamente dalle foto postate.
Il senatore del Movimento Cinque Stelle, Matteo Mantero, ha depositato un disegno di legge per permettere la coltivazione di tre piante, la detenzione di quindici grammi nella propria casa e cinque fuori, per dare un nuovo inquadramento alla cannabis light. “Ho presentato la proposta per consentire l’autoproduzione di cannabis perché legalizzare la produzione e la vendita di marijuana per uso personale è una questione tutt’altro che secondaria.” E ancora:”Molte persone sono d’accordo che sia insensato perseguire chi si fuma uno spinello, visto che la marijuana non fa male come invece l’alcol e il tabacco. Anzi, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Scientific Reports” l’alcool ha indici di pericolosità centoquattordici volte superiori alla cannabis, seguito da eroina, cocaina e tabacco. Storicamente non è mai stata registrata alcuna morte dovuta all’uso di derivati della canapa”.
Sebbene non vi siano dati circa una mortalità diretta dall’uso di cannabis, negli Stati americani, dove il consumo di marijuana a uso ricreativo è legale, si è registrato, un aumento degli incidenti stradali, come riportato dalla denuncia effettuata da Automotive News. In particolare, è stato evidenziato un aumento importante nella frequenza d’incidenti in Colorado, Washington e Oregon dopo che i mercati della cannabis erano stati aperti in quegli stati, così come un aumento del numero di conducenti coinvolti in incidenti mortali e risultati positivi per la cannabis.
L’Italia è il terzo paese europeo per uso di cannabis e l’età media del primo consumo si è notevolmente abbassata: 14 anni per la cannabis e 18 anni per la cocaina e l’eroina.
Un sondaggio effettuato da Skuola.net su 7500 ragazzi tra i 13 e i 18 anni, in occasione della seconda puntata di ‘Generazione Giovani’, ha evidenziato un quadro allarmante: circa 1 su 10 ha ammesso di fare uso di sostanze stupefacenti a base di Cannabis (il 7% qualche volta, il 3% abitualmente). A questi numeri va aggiunto un 6% che le ha provate solo una volta e un 5% che, ad oggi, non ne consuma ma lo ha fatto in passato. Il motivo di un utilizzo così diffuso è risultato l’estrema facilità nel procurarsele. Tra i consumatori il 41% le trova per strada, nelle piazze di spaccio e nella scuola: il 18% dei ragazzi intervistati ha detto di comprare le droghe leggere tra bagni, cortili e corridoi del proprio istituto. La scuola rientra, inoltre, anche tra i luoghi preferiti per il consumo.
Un studio dell’Università di Montreal, in Canada, che ha coinvolto circa 3.800 adolescenti di 13 anni di età, provenienti da 31 scuole canadesi e pubblicato nella rivista American Journal of Psychiatry, evidenzia che l’usocronico della cannabis nei teenagerdetermina danni cerebrali maggiori, riguardanti sia lo sviluppo del cervello che le capacità cognitive, rispetto al consumo di alcool. I ricercatori hanno rilevato che un aumento del consumo di cannabis da parte di giovani adolescenti, in un determinato anno, è associato a un punteggio più basso nei test cognitivi, che permane anche negli anni successivi cosa che, invece, non si è verificata negli adolescenti che consumavano alcol.
Questo non vuole minimizzare gli effetti preoccupanti dell’abuso saltuario dell’alcool da parte dei giovani, che avviene comunemente con modi deviati (binge drinking ad esempio).
Sono stati eseguiti diversi studi scientifici di neuro imaging che hanno dimostrato come il consumo di cannabis in adolescenza provoca anomalie strutturali della materia grigia e della materia bianca nelle aree cerebrali associate alla velocità psicomotoria, al controllo emotivo, all’apprendimento e memoria (Arnone D et al., 2008; Ashtari M et al., 2009).
Medina e colleghi (Medina KL et al., 2007) hanno rilevato come un aumento dei sintomi depressivi nei consumatori di cannabis fosse associato a un ridotto volume della materia bianca presente in questi adolescenti. A favore di questa teoria esistono altri studi scientifici, che suggeriscono come l’uso cronico di cannabis aumenta il rischio di sviluppare sintomi depressivi, ansiosi e maniacali, depressione maggiore e disturbo bipolare, specie per i consumatori abituali che iniziano a fare uso di cannabis prima dei quindici anni (Hayatbakhsh et al 2007, Henquet et al. 2006, van Laar et al 2007).
Gruppi di soggetti consumatori cronici di marijuana sono stati sottoposti a scansioni PET durante l’esecuzione di compiti che implicavano delle scelte decisionali. I risultati hanno evidenziato che tali individui presentavano delle turbe nella capacità di decisione cognitiva; in particolare si è notato che era richiesto un maggiore sforzo cerebrale per ottenere il risultato richiesto (Silveri M. et al., 2011).
Negli adolescenti, infine, l’uso di cannabis può favorire l’insorgenza di disturbi psicotici. Ciò sembra dipendere dal fatto che il principio attivo della cannabis si leghi ai recettori cannabinoidi di tipo 1 (CB1), presenti nel cervelletto, deputato al controllo di alcune funzioni come il linguaggio, il movimento e alcune emozioni come il piacere e la paura. In tal modo il THC (Delta-9-Tetraidrocannabinolo), sostituendosi agli endocannabinoidi, molecole endogene prodotte dal nostro organismo, va a interferire con i processi in cui questi ultimi sono coinvolti, favorendo una patologia cerebellare con un quadro clinico simile alla schizofrenia.
Uno studio pubblicato nel 2016 sulla rivista medica Jama Psychiatry e un rapporto della National Academy of Sciences del 2017, affermano che oramai esistono dati a sufficienza per concludere che l’associazione tra consumo di cannabis e lo sviluppo di quadri schizofrenici o psicotici di altro genere è solida, specie per chi fuma skunk, una nuova varietà che contiene un tasso di THC pari al 15-18%. In questo caso il rischio è tre volte più alto rispetto ai consumatori di cannabis classica e se l’uso è quotidiano il rischio si quintuplica.
Il responsabile comunicazione e prevenzione di San Patrignano, AntonioTinelli, nel rilasciare alcune dichiarazioni all’Adnkronos riferisce che: “Negli ultimi anni abbiamo registrato una concentrazione del principio attivo di 10-15 volte superiore a quello contenuto nella cannabis fumata 40 ani fa, questo perché il mercato esige oggi prodotti sempre più potenti e costi sempre più bassi. Tutto ciò ha fatto registrare un tragico aumento dei minori in comunità (+70 per cento negli ultimi 3 anni) e un crollo vertiginoso dell’età media dei consumatori: il primo contatto a soli 14 anni”
Per quanto riguarda la “cannabis light”, il Consiglio superiore di sanità (Css), in un parere richiesto a febbraio dal segretariato generale del ministero della Salute e in possesso dell’Adnkronos Salute, raccomanda “che siano attivate, nell’interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti“. Il Consiglio, infatti, “ritiene che la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa, in cui viene indicata in etichetta la presenza di ‘cannabis’ o ‘cannabis light’ o ‘cannabis leggerà, non può essere esclusa”. I motivi sono riconducibili al fatto che “ La biodisponibilità di Thc anche a basse concentrazioni (0,2%-0,6%, le percentuali consentite dalla legge, Ndr) non è trascurabile, sulla base dei dati di letteratura; per le caratteristiche farmacocinetiche e chimico-fisiche, Thc e altri principi attivi inalati o assunti con le infiorescenze di cannabis sativa possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili; tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine“.
Oltre ai danni fisici non bisogna sottovalutare i costi sociali conseguenti all’utilizzo delle droghe cosiddette leggere: ricoveri ospedalieri e mutua conseguenti a incidenti sul lavoro, autostradali o per perdita del controllo.
La richiesta di liberalizzazione delle droghe leggere, più volte portata in campo da vari politici, non è mai stata, fino ad ora, accompagnata da un progetto di massiccia campagna informativa, che coinvolga scuole e mass-media, sui danni determinati dall’abuso in età adolescenziale.
Sempre più spesso, nel mondo giovanile, tutte le sostanze stupefacenti, alcool compreso, hanno un impiego di tipo terapeutico, finalizzato a sedare il tormento, gli stati d’ansia o l’indole depressiva dell’adolescente che ne fa uso, nella piena convinzione della non pericolosità.
Negli ultimi due anni, secondo i dati che arrivano dall’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenti i tentativi di suicidio nei teenager sono quasi raddoppiati e il suicidio è diventato la seconda causa di morte.
Pertanto, anziché avvallare abitudini che stanno devastando la vita di molti ragazzi con la scusa di combattere il traffico illegale, preoccupiamoci di riportare la voglia di vivere ai nostri giovani, ottenuta non con sostanze psicotrope ma semplicemente affrontando la quotidianità con gioia, ottimismo e voglia di realizzare i propri sogni.
Certo questo andrebbe a discapito di tutti coloro che lucrano sulla loro sofferenza e sulla loro trasformazione in zombies.
La musica è spesso la compagna di vita dei giovani e non solo.
Durante la giornata i ragazzini si estraniano dal mondo esterno per abbandonarsi alle emozioni provocate dal brano scelto al momento: la musica esalta, rattrista, induce ricordi, fa condividere emozioni, provoca la pelle d’oca, tachicardia.
Sappiamo che al pari del cibo, del sesso e delle droghe, anche la musica induce nel cervello il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere, attraverso l’attivazione dello stesso circuito cerebrale sottocorticale nel sistema limbico.
Sesso droga e rock’n roll; al contrario della droga, la musica non sembra avere devastanti effetti collaterali. Che cosa succede quando sono scelti testi musicali intrisi di violenza e di odio? Per quanto riguarda la musica rap, uno studio condotto dall’American Journal of Public Health 1996-99, ha evidenziato come i ragazzi adolescenti afro-americani esposti ai video musicali rap avevano più probabilità di colpire un insegnante, di essere arrestati, di aver più partner sessuali, e di utilizzare l’alcol e droghe.
Nel primo semestre del 2018 l’album più venduto in Italia è stato Rockstar di Sfera Ebbasta, trapper, e altri due artisti, Capo Plaza e Tedua, si sono piazzati nella Top 10.
Cosa s’intende per musica trap? Trap trova la sua origine dallo slang di strada di Atlanta e indica il “trap house”, luogo di spaccio. Nata alla fine degli anni novanta negli Stati Uniti ha come temi nelle rime soprattutto droga, sesso e violenza.
Negli ultimi anni molte categorie professionali si stanno battendo contro la violenza sulla donna e sui bambini. Si organizzano convegni, incontri in ambito scolastico, si scrivono libri dove si risalta la violenza dell’uomo in tutti i suoi aspetti: dallo stalking alla violenza sessuale, domestica, psicologica ed economica fino all’omicidio.
Questi temi sono esaltati nei video e nei testi della musica trap eppure in questo caso le azioni per contrastare la diffusione di questi messaggi violenti sono pressoché nulle: nessun incontro scolastico, nessun convegno, solo qualche rara presa di posizione di giornalisti o persone di spettacolo.
Vediamo alcuni esempi:
Sfera Ebbasta. Visiera A becco:
https://www.youtube.com/watch?v=L6piiXrf-hA
Eminem. Framed:
https://www.youtube.com/watch?v=PVbQrvlB_gw
“Ma quando uccidi le femmine Meglio prestare attenzione a questi dettagli o potresti essere sviato Meglio indossare almeno tre strati di vestiti o andrai in prigione Se ti graffi perché il tuo DNA sarà tutto sotto le sue unghie Amico, lui ti sente, non penso che gli importi Non gliene frega un cazzo, anche il suo mignolo giura Tre personalità esplodono fuori di me, per favore attenzione La sua TV risuona, non riesce a sentire le scale scricchiolanti È inconsapevole in nessuna biancheria intima, è completamente nuda Si gira e urla, ricordo distintamente Ho detto “Sono qui per fare le riparazioni del lavandino”. Tagliala, metti le parti del suo corpo Di fronte al trailer di Steven Avery e lasciale lì
…inoltre mi sento un po ‘responsabile per la piccola bionda stupida Ragazza, quella giocherellona bastonata che è stata scaricata nello stagno Secondo omicidio senza alcun ricordo Raccogli gli articoli di giornale, tagliandone le parti La memoria è troppo andata per ricordare, un temperamento distruttivo Tagliare la giugulare del mio difensore pubblico e poi metterlo in un frullatore Un altro bambino smembrato scoperto in quest’inverno probabilmente Perchè il corpo smontato Era coperto di neve stranamente dal mese di novembre Sono ricercato per alcune domande da farmi Quel figlio di puttana probabilmente vuole incolparmi di questo”.
Eminem. Kim:
https://www.youtube.com/watch?v=Vl550Cqc-wY
“Non svegliare la piccola Lei non deve vedere quello che sto per fare Smettila di piangere puttana, perchè devo sempre urlare con te? Come hai potuto? Lasciarmi solo e amare lui di punto in bianco Oh, qual’è il problema Kim? Urlo troppo per te? Mi dispiace puttana, mi sentirai finalmente stavolta All’inizio ero va bene vuoi buttarmi fuori? Mi sta bene! Ma non perché lui dovesse occupare il mio posto, sei diventata pazza? Questo divano, questa TV, questa intera casa è mia! Come hai potuto farlo dormire nel nostro letto! Guardalo Kim! Guarda tuo marito ora! Ho detto guardalo! Non è così bello adesso, vero? Piccola stronza! (Perchè stai facendo questo?) Stà zitta cazzo! (Sei ubriaco! Non riuscirai mai a farla franca!) Pensi che me ne freghi un cazzo! Andiamo a farci un giro troia Siediti davanti (Non possiamo lasciare Hailie sola, che succede se si sveglia?) Torneremo presto Bè, io tornerò… tu sarai nel bagagliaio per troppo tempo puttana mi hai fatto del male Non voglio andare avanti a vivere in questo mondo senza di te…
Ancora non l’hai capito puttana che nessuno può sentirti? Ora zitta e prendi cosa ti sta per arrivare Tu mi dovevi amare! {*Kim soffoca*} ORA SANGUINA! PUTTANA SANGUINA! SANGUINA! PUTTANA SANGUINA! SANGUINA”
Izi. Fumo da solo:
https://www.youtube.com/watch?v=cu5zcsv2-5Q
Dark polo gang. Caramelle:
https://www.youtube.com/watch?v=sXLqI0Lf4SI
“La tua tipa non vede l’ora (yah, yah) La faccio spogliare poi ritorna in strada (ehi) Sono una piccola canaglia Sai che siamo la mafia (skrt) Porto ai piedi Jimmy Choo (ehi) Guance rosse Pikachu Arriva a casa Deliveroo (yah) Orsacchiotto come baloo Culo sopra un Ferrari blu Saluto la tua troia (muah, muah) La saluto e non torno più Spendo duemila da Goyard
Sto fumando kush, così non penso a te (yah) Troppe pare in testa, dai ti prego lascia perdere (skrt, skrt) Compro questi fiori colorati al posto del tuo tè Vendo solo caramelle alle amiche della gang (ehi, ehi)
La mia tipa sembra Sailor Moon (skrt) Culo grosso come Betty Boop Sono innamorato come Topolino Per la tua troia sono un tiramisù (ti amo) Baby ti prego, vai giù (ehi) Pieno di miele come Winnie Pooh (ehi) Fanculo chi ci odia Sai che siamo la moda Quando entro dicono “cosa?” (cosa?) Dammi del “Lei” o ti dico “cosa?” (scusi) Quando mi vede, oh, madonna Le do un bacio e già si spoglia (skrt) Non ho bisogno di queste troie (no) Mi chiama solo per la droga Caramelle gusto cola Le vendo a lei, lei le vende in zona”
A questo punto qualsiasi altro commento parrebbe forzato e, conseguentemente, superfluo.
Ognuno ne tragga le proprie personali conclusioni.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok